N° Piatti utilizzati: almeno una ventina
N° Posate: 9 forchette, 9 coltelli, 9 cucchiaini per il caffè, 6 0 7 forchettine per i pancake
totale: 34 posate
N° Bicchieri: 9 + 2 o 3 bicchierini per l'ammazza caffè dopo pranzo
N° Formati di pasta utilizzati contemporaneamente: 2 (per paura che uno non bastasse)
N° di uova usate per la carbonara: 6
N° di uova usate per i pancake: 2
N° di persone intorno ai fornelli per preparare la pasta: 7 (tutti maschi.. miracoli moderni?)
N° di persone che si sono occupate di arrostire la carne: 2 (maschi anche qui, ma si sa.. fin dalla preistoria, del fuoco si occupavano gli uomini)
N° di ore che ho trascorso fuori di casa: 16 (dalle 8 del mattino, fino a mezzanotte), di queste:
5 a scuola, 1 ad aspettare che fossero tutti pronti e che anche i ritardatari si presentassero all'appuntamento, un paio a mangiare, l'intero pomeriggio fra chiacchiere, foto, zanzare, tv, ping pong, cane, musica, telefonate, pizza e addirittura un pò di matematica!
Questo più o meno è l'intero bilancio di un pomeriggio passato fra amici al termine della prima settimana di scuola di questo nostro ultimo anno..
Un modo per sentirci ancora in estate forse, complici l'assenza di orari, di genitori e la splendida giornata. In effetti però gli zaini buttati in un angolo del soggiorno e quest'assillo degli esercizi di matematica (che sembrano non riuscire a nessuno) in qualche modo erano come un fantasma, una nuvoletta che ci seguiva e che ogni tanto lanciava qualche fulmine per ricordarci che, passato il week end, avremmo cominciato per bene con la scuola.
Purtroppo poi la sensazione di libertà di quel pomeriggio ancora me la sento un pò addosso e infatti oggi ho fatto fatica a concentrarmi unicamente sui nuovi modelli di produzione che "si sono diffusi prima negli Stati Uniti e poi in Europa agli inizi del '9oo..."
Quello che faccio fatica a ficcarmi in testa sono soprattutto le consegne da rispettare, l'idea che se non studio oggi, domani sono guai.
Negli ultimi mesi gli impegni improrogabili sono stati pari a 0 e questa 'filosofia del rimandare' mi ha permesso di fare molte cose (è vero qualcuna è stata rimandata troppe volte e ancora non è stata fatta..), è questo che mi ha fatto sentire libera, la possibilità di spostare, rimandare, cambiare i miei impegni e i miei programmi come e quando volevo, (quasi) niente obblighi vuol dire totale libertà di scelta.
Adesso invece è tutto incentrato sulle cose da fare, gli orari da rispettare, l'organizzazione dei tempi.
Insomma abbiamo davanti un anno ricco su questo non c'è dubbio, la speranza è quella di riuscire ad organizzare i tanti impegni in modo da avere ancora qualche pomeriggio libero per mangiare i pancake con lo sciroppo d'acero..